Secondo Worden, uno dei massimi esperti mondiali di
terapia del lutto, il lavoro sul lutto consiste in quattro fasi:
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accettare la realtà della perdita subita
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sperimentare e tollerare il dolore del lutto
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riadattarsi a vivere in un mondo dove non c’è più la
persona morta
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ritirare e reinvestire le proprie emozioni su nuovi oggetti d’amore.
Il lavoro del lutto inizia con l’accettare la realtà della
perdita. Questo può significare di volta in volta l’essere
presente all’atto della morte, o il vedere il corpo del proprio
caro dopo l’avvenuta morte, o infine partecipare ai riti funerari.
Il lavoro intrapsichico sul lutto é sgradevole e molte persone, in
una fase o nell’altra di questo lavoro, possono essere tentate di
evitare il dolore del lutto.
Possono cioè cercare, per esempio, di sostituire la relazione
perduta con un’altra, ad esempio cercando di riaccoppiarsi o di
adottare u figlio in sostitueione di quello perduto.
E’ però molto più saggio, anche se all’inizio
più doloroso, cercare di aspettare finché il lavoro sul
lutto sia stato completato prima di tentare di formare nuove relazioni.
Il fatto di riadattarsi a vivere in un mondo dove la persona morta non
c’è più comporta il cambiare molti dei rituali della
vita quotidiana al punto di assumere alcune delle funzioni che prima
erano proprie della persona deceduta. Se, per esempio, in una giovane
famigliola muore il padre, la partner può scoprire che
l’assumersi alcuni dei ruoli che erano propri la rende una persona
più completa ed equilibrata.
Nelle prime fasi del lutto la persona che ha perso un caro è
costantemente ossessionata dalla memoria della persona che ha perso.
E’ come se la psiche dovesse rivalutare tutti gli aspetti della
passata relazione onde rimetterli in una diversa prospettiva: accettando
e dimenticando quanto vi era di brutto ed apprezzando quanto vi era di
buono, prima di lasciare che questa possa affondare definitivamente nella
memoria.
Solo dopo che questo è accaduto l’energia emozionale che
prima era legata nella relazione ormai perduta potrà essere
libera. Libera di essere reinvestita in una nuova relazione,
allorché la persona che è uscita dal lutto si rende conto
che non vi è nulla di male nel fatto di ricominciare a vivere e ad
amare.