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Difficoltà di gestione del servizio Buffet

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Domanda:
Autore: Gunborg Palme, psicologa e psicoterapeuta, insegnante e tutor in psicoterapia.
Versione iniziale: 10 nov 2004. Ultimo aggiornamento:10 nov 2004.
Perché le persone con disturbi alimentari hanno difficoltà nell'usufruire di servizi di ristorazione a buffet?

Risposta:

I soggetti in sovrappeso e/o con disturbi alimentari sono scarsamente a contatto con le loro sensazioni di fame fisica e di soddisfazione, ciò li induce ad essere maggiormente influenzati dall'ambiente, da ciò che vedono e sentono e da ciò che le altre persone mostrano o dicono loro. Le esperienze esterne esercitano su di loro un'attrazione irresistibile e dato che non provano un'effettiva sensazione di soddisfazione che li possa fermare, l'abbondanza di cibo che una situazione come il buffet mette loro a disposizione, risulta difficile da gestire. C'è il rischio che mangino troppo velocemente, e che poi si sentano disperati per ogni cosa che hanno ingerito.

I soggetti che non soffrono di disturbi alimentari, provano una sensazione di sazietà quando hanno mangiato a sufficienza e i servizi di ristorazione a buffet non rappresentano un problema per loro, terminano di mangiare quando si sentono sazi, indipendentemente dalla quantità di cibo che trovano sul tavolo a loro disposizione. Questa sensazione di sazietà sfortunatamente, non è attiva nei soggetti con disturbi alimentari, loro continuano a mangiare finché il cibo non è finito, o finché non si sentono così male da non poter ingerire nient'altro; non mangiano secondo i loro bisogni corporei.

Per aiutarli a guarire, è necessario rendere consapevoli i soggetti con disturbi alimentari e/o in sovrappeso delle loro sensazioni di fame e di sazietà ed aiutarli ad ascoltarle, anche perché conoscendo i propri bisogni, si potrà scegliere come comportarsi di conseguenza. È più facile far ciò se il cibo non è facilmente accessibile, quando si legge un menù e si sceglie cosa mangiare, è più facile contenersi perché il cibo non è direttamente di fronte ai propri occhi. Non si tratta solo di stare lontani dai servizi di ristorazione a buffet e dai ristoranti, ma anche di evitare negozi di dolci e chioschi, e di non tenere in casa stuzzichini e dolcetti (questo non è poi più strano del fatto che gli alcolisti non tengano alcolici in casa per evitare tentazioni).

Ci sono due ragioni per le quali le persone con disturbi alimentari hanno problemi con i servizi a buffet: da un lato, hanno scarsi contatti con i loro segnali corporei che indicano le sensazioni di fame e sazietà; dall'altro lato, le loro azioni sono governate principalmente dai loro impulsi di sopravvivenza. Sono stati fatti esperimenti su soggetti normali e in sovrappeso, in cui è stato detto loro che in caso si sentissero affamati potavano prendere dei panini a loro disposizione; si è scoperto che i soggetti in sovrappeso tendevano a scegliere il panino che riuscivano a vedere, a discapito di quello che si trovava nella credenza. Quelli non affetti da disturbi alimentari sceglievano di mangiare esclusivamente sulla base della loro fame e del tempo trascorso dall'ultimo pasto.

L'obiettivo per soggetti con disturbi alimentari e/o in sovrappeso, è imparare a riconoscere la vera sensazione di fame e di sazietà così da poter raggiungere lo stesso controllo sul mangiare delle persone sane, devono anche imparare a riconoscere le differenti sensazioni che confondono con la fame ed bisogno di cibo. Prima del conseguimento di questo obiettivo, sarebbe opportuno però che evitassero servizi di buffet. I soggetti sani sono ugualmente tentati dal buon cibo, ma quando hanno mangiato a sazietà, il cibo perde per loro la sua attrattiva.

 
Attenzione: I documenti contenuti in questo sito Web sono solo a livello informativo. Il materiale non deve essere inteso come sostituto di una visita medica specialistica. Il materiale in questo sito web non può e non deve essere usato come base per una diagnosi o per scegliere un trattamento. Se trovi qualche cosa che potrebbe essere errata o inesatta scrivi a
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