I pazienti cui viene diagnosticato un AIDS sono particolarmente
soggetti a disturbi di natura psicologica.
Bisogna infatti considerare che essi oltre a dover affrontare
l’ipotesi di poter morire per causa della loro malattia debbono
anche, in molti casi, affrontare con i loro famigliari le più
intime tra le problematiche personali, quelle cioé inerenti la
loro sessualità.
Una reazione che si incontra comunemente in questi pazienti è una
intensa rabbia nei confronti della persona che essi ritengono li abbia
infettati. Un'altra reazione molto comune è il sentimento di
timore e di colpa per il fatto di poter aver passato l’infezione ai
loro cari (figli o partners).
Il fatto di rendersi conto che questa tragedia avrebbe potuto essere
evitata può portare a comportamenti suicidari. Spesso infatti
molti pazienti preferirebbero affrontare la morte piuttosto che le
complicanze della malattia.
A tutto questo si deve aggiungere anche il peso dell’isolamento
sociale che spesso circonda i pazienti affetti da AIDS.
In questi casi pertanto, se si vuole migliorare la qualità della
vita di questi pazienti, è assolutamente fondamentale convincere
il paziente cui sia stato diagnosticato un AIDS a frequentare programmi
di supporto di gruppo, o di Home-care, che hanno lo scopo di aiutarlo a
elaborare questi complessi sentimenti (programmi peraltro previsti dalla
maggior parte degli ospedali specialistici per la terapia
dell’AIDS).