Le persone che soffrono di disturbi
dell'alimentazione hanno sicuramente
una gamma di pensieri disfunzionali per quanto riguarda l'immagine del
loro corpo: non sono in grado di valutare il loro peso e l'immagine del
proprio corpo obiettivamente.
Per questo motivo passano molto del loro
tempo cercando di assomigliare a quel corpo ideale che spesso esiste
soltanto nella loro mente e che in realtà è difficilmente raggiungibile
perché lontano dal loro peso fisiologico.
La motivazione inconscia che le
spinge a valutare la loro autostima a seconda del controllo che riescono
ad esercitare sul peso, deriva dal fatto che è più facile modificare il
corpo che le caratteristiche del proprio carattere.
La caratteristica
psicologica più importante delle persone che soffrono di disturbi
alimentari, è che effettivamente non si piacciono ed il controllo del peso
è soltanto uno strumento per piacersi di più; questo comportamento, che
sembra così strano, è collegato alla scarsa autostima di queste persone.
Coloro che soffrono di disturbi alimentari credono di non valere nulla
(
di più
) e cercano di apparirespeciali a tutti i costi, pensano anche di essere
cattivi e cercano sempre di apparire buoni e comprensivi, pensano di
essere senza controllo e quindi cercano di esercitare un alto controllo su
tutto e tutti.
Pensano di essere brutti e grassi e devono cercare almeno
di dimagrire per apparire carini, non hanno le mezze misure e si
convincono che se devono fare qualcosa, o la fanno al meglio o rinunciano.
Questi pensieri disfunzionali di cui queste persone sono assolutamente
convinte, rappresentano in pratica tutto il comportamento sintomatico di
chi soffre di disturbi alimentari. La terapia per i disordini alimentari
dovrebbe progressivamente corrodere tutti i pregiudizi che sono i fattori
predisponenti e di mantenimento della patologia dei pazienti.