Le persone con disturbi alimentari, particolarmente
quelle che mangiano in maniera compulsiva,
provano sempre sensazioni di colpa e vergogna
perchè promettono di non ripetere ad esempio la
compulsione, ma prima o poi ricadono nel circolo
vizioso. L'ansia che il mangiare compulsivo crea
è in un certo senso sana, perché indica che
qualcosa nella vita di questa persona è andato
storto e deve essere roparato, anche se il
ripetersi di questa modalità patologica di
accostarsi al cibo non è una soluzione poichè
riduce l'ansia soltanto temporaneamente.
Le sensazioni di vergogna sono naturali, nessuno
desidera essere visto quando si abbuffa o quando
vomita, ma per vincere queste sensazioni di colpa
e vergogna, è necessario che la persona capisca
di essere malata e che non è ancora in possesso
di quelle capacità mentali che le permetterebbero
di sentire, pensare e comportarsi in modo
normale. È importante non pensare di essere una
persona cattiva, questo peggiora soltanto le
sensazioni provate e non corrisponde a realtà.
Supponiamo che non siate in grado di parlare il
francese ma che sia necessario che lo parliate,
realizzereste che il motivo per cui non lo
conoscete è che non lo avete mai imparato, ma
sapete che studiandolo potreste apprenderlo
gradualmente; non provereste alcuna vergogna in
questo caso tuttavia, se viveste in un ambiente
in cui gli altri si aspettassero da voi questo
tipo di conoscenza, potreste provarla. Molte
persone imparano a parlare il francese da
bambini.
Per i disturbi alimentari è la stessa
cosa: alcuni vengono aiutati dai loro genitori
fin da piccoli a instaurare un sano rapporto con
il cibo e così entreranno difficilmente da adulti
nel tunnel dei disturbi alimentari; altri non
hanno imparato ad aver questo tipo di rapporto
con il cibo e dovranno passare parecchi anni
perché riescano ad imparare questa semplice
abilità che è in molti automatica.