Capita talora che psichiatri o psicologi siano chiamati a valutare
un individuo che è stato incriminato per taccheggio. E vi sono
peraltro diverse opinioni rispetto alla personalità ed alla
eventuale patologia di chi mette in atto questo tipo di comportamenti.
Alcuni studi clinici hanno sottolineato uno scenario ormai divenuto un
classico in materia. Si tratta del personaggio di una giovane donna
adulta, incensurata, che viene accusata di aver sottratto da un negozio
qualcosa che sarebbe stata tranquillamente in grado di pagare e di cui in
ogni caso non aveva alcun urgente bisogno.
All’esame psichico questo tipo di donna racconta di solito una
storia di “depressione della casalinga” e riferisce di aver
effettuato il furto senza accorgersene, come se si trovasse in una specie
di stato alterato di coscienza. Talora sono evidenziabili sintomi
depressivi ma è spesso difficile stabilire se fossero precedenti o
conseguenti al fatto di essere stata colta in flagrante.
E’ sicuramente vero che in certe forme di depressione possono
verificarsi degli stati di coscienza alterati nel corso dei quali possono
verificarsi delle disattenzioni o delle dimenticanze, ma è anche
vero che queste non possono essere sempre chiamate a giustificare questo
tipo di comportamenti.
Nella nostra cultura purtroppo il problema dei piccoli furti nei negozi
é una pratica molto diffusa che causa grossi danni ai commercianti
e bisogna dire che, a onor del vero, la maggior parte dei soggetti che
praticano questo tipo di attività sono dei giovani, mentalmente
sani che praltro nella maggior parte dei casi non vengono scoperti.
E, tra questi, la percentuale di individui con veri problemi psichiatrici
non pare superare il 5ýel totale.