I soggetti in sovrappeso e/o con disturbi alimentari sono scarsamente a
contatto con le loro sensazioni di fame fisica e di soddisfazione, ciò li
induce ad essere maggiormente influenzati dall'ambiente, da ciò che vedono
e sentono e da ciò che le altre persone mostrano o dicono loro. Le
esperienze esterne esercitano su di loro un'attrazione irresistibile e
dato che non provano un'effettiva sensazione di soddisfazione che li possa
fermare, l'abbondanza di cibo che una situazione come il buffet mette loro
a disposizione, risulta difficile da gestire. C'è il rischio che mangino
troppo velocemente, e che poi si sentano disperati per ogni cosa che hanno
ingerito.
I soggetti che non soffrono di disturbi alimentari, provano una
sensazione di sazietà quando hanno mangiato a sufficienza e i servizi di
ristorazione a buffet non rappresentano un problema per loro, terminano di
mangiare quando si sentono sazi, indipendentemente dalla quantità di cibo
che trovano sul tavolo a loro disposizione. Questa sensazione di sazietà
sfortunatamente, non è attiva nei soggetti con disturbi alimentari, loro
continuano a mangiare finché il cibo non è finito, o finché non si sentono
così male da non poter ingerire nient'altro; non mangiano secondo i loro
bisogni corporei.
Per aiutarli a guarire, è necessario rendere consapevoli
i soggetti con disturbi alimentari e/o in sovrappeso delle loro sensazioni
di fame e di sazietà ed aiutarli ad ascoltarle, anche perché conoscendo i
propri bisogni, si potrà scegliere come comportarsi di conseguenza. È più
facile far ciò se il cibo non è facilmente accessibile, quando si legge un
menù e si sceglie cosa mangiare, è più facile contenersi perché il cibo
non è direttamente di fronte ai propri occhi. Non si tratta solo di stare
lontani dai servizi di ristorazione a buffet e dai ristoranti, ma anche di
evitare negozi di dolci e chioschi, e di non tenere in casa stuzzichini e
dolcetti (questo non è poi più strano del fatto che gli alcolisti non
tengano alcolici in casa per evitare tentazioni).
Ci sono due ragioni per le quali le persone con disturbi alimentari hanno
problemi con i servizi a buffet: da un lato, hanno scarsi contatti con i
loro segnali corporei che indicano le sensazioni di fame e sazietà;
dall'altro lato, le loro azioni sono governate principalmente dai loro
impulsi di sopravvivenza. Sono stati fatti esperimenti su soggetti normali
e in sovrappeso, in cui è stato detto loro che in caso si sentissero
affamati potavano prendere dei panini a loro disposizione; si è scoperto
che i soggetti in sovrappeso tendevano a scegliere il panino che
riuscivano a vedere, a discapito di quello che si trovava nella credenza.
Quelli non affetti da disturbi alimentari sceglievano di mangiare
esclusivamente sulla base della loro fame e del tempo trascorso
dall'ultimo pasto.
L'obiettivo per soggetti con disturbi alimentari e/o in sovrappeso, è
imparare a riconoscere la vera sensazione di fame e di sazietà così da
poter raggiungere lo stesso controllo sul mangiare delle persone sane,
devono anche imparare a riconoscere le differenti sensazioni che
confondono con la fame ed bisogno di cibo. Prima del conseguimento di
questo obiettivo, sarebbe opportuno però che evitassero servizi di buffet.
I soggetti sani sono ugualmente tentati dal buon cibo, ma quando hanno
mangiato a sazietà, il cibo perde per loro la sua attrattiva.