Coloro che si nascondono dietro i disturbi alimentari per risolvere i
propri problemi hanno in comune un'incapacità a identificare correttamente
le sensazioni di fame e a distinguerle da altri tipi di bisogni corporei e
dalle eccitazioni, ed è impossibile riuscire a controllare una funzione o
un bisogno se non se ne è consapevoli. Durante le abbuffate mangiano
persino alimenti che non amano e che solitamente non mangerebbero, non
conoscono la sensazione della fame né il piacere che questa dà una volta
placata. Mangiando trovano un temporaneo sollievo dalle loro sensazioni di
ansia e depressione che hanno erroneamente confuso con il bisogno di cibo,
anche se questa sensazione di tranquillità è breve e il ciclo del sentirsi
male e del mangiare senza soddisfare i loro reali bisogni si ripete
ininterrottamente.
L'idea che l'istinto o il desiderio della fame non
nasca spontaneamente ma debba esser insegnato, fu originariamente una cosa
sorprendente.