Una delle tecniche che viene frequentemente usata dalle persone che
soffrono di disturbi alimentari è quella di provare a controllare il
proprio peso bruciando le calorie attraverso l'esercizio fisico. Quando
una persona non conosce le mezze misure è evidente che o non fa niente, o
fa tutto in modo eccessivo, così l'esercitazione diventa come la dieta;
per coloro che soffrono di disturbi alimentari, fare esercizio significa
solitamente svolgere estenuanti ore di aerobica: facendo ginnastica,
ballando, andando in bicicletta, correndo, ecc., per parecchie ore al
giorno, ogni giorno, rigorosamente.
È chiaro che questa modalità di fare
esercizio è eccessiva, perché interferisce con le normali attività
quotidiane e può esser svolta solo se è presente una grande ansia.
Non è
facile infatti trovare il tempo per studiare, lavorare, incontrare gli
amici, ecc. se una persona si deve allenare per almeno 2-3 ore al giorno;
inoltre, è stato dimostrato da alcuni ricercatori australiani che
l'esercitazione eccessiva può causare un'ulteriore
soppressione delle sensazioni di fame e in questo modo si rischia di entrare in un cerchio
vizioso che mantiene o peggiora il disturbo alimentare. Quando però un
paziente comincia ad aumentare di peso, questo cerchio vizioso viene
interrotto. I rischi di un'esercitazione eccessiva si collegano ad un
deficit di proteine-calorie ed ad un peggioramento della già grave
situazione di denutrizione.
Fare esercizio in circostanze fisiche
rischiose può essere molto pericoloso: nel migliore dei casi avremo lo
sviluppo dei muscoli e delle articolazioni, nel peggiore un collasso
cardiovascolare e la morte causata da insufficienza cardiaca.
Esercizio e controllo del peso