Molte persone che soffrono di disturbi
alimentari si provocano il vomito
per limitare l'assorbimento di calorie, si sottopongono a diete rigorose e
ad un eccessivo esercizio fisico.
La pratica del vomito è seguita dalla
maggior parte delle persone che soffrono di Bulimia Nervosa e dalla metà
di quelle che soffrono di Anoressia Nervosa, mentre è solitamente assente
nei pazienti che soffrono di disturbi dell'alimentazione incontrollata.
Il
vomito è una tecnica di controllo del peso che è piuttosto diffusa fra le
donne che hanno un'età compresa tra i 15 e i 35 anni, anche se non
soffrono di disturbi alimentari. Gli studi effettuati in Europa e negli
USA hanno sottolineato il fatto che approssimativamente il 10% delle donne
in questa fasciadi età dichiarano di provocarsi occasionalmente il vomito
ed un 2% dichiara di indursi il vomito una più volte alla settimana.
Il vomito viene provocato manualmente o stimolando meccanicamente (con
posate, bastoncini, con lo spazzolino da denti, con l'abbassalingua) la
gola e la zona dietro la lingua, bevendo grandi quantitativi di bevande
frizzanti, comprimendo gli addominali manualmente o con differenti
oggetti.
In questo modo i pazienti credono di eliminare quasi tutti gli effetti
negativi del cibo sull'aumento di peso, in realtà studi recenti effettuati
a Pittsburgh (USA) hanno dimostrato che con il vomito si eliminano
approssimativamente il 50% delle calorie ingerite tuttavia, quando un
paziente vomita dopo aver ingerito un alto contenuto calorico assimila,
malgrado il vomito, una quantità di calorie uguali a quelle contenute in
un pasto abbondante.
Il vomito ha effetti molto dannosi sui pazienti che
soffrono di disturbi alimentari ed è stato notato che quando un paziente
con una patologia alimentare comincia a indursi il vomito, il numero di
abbuffate comincia ad aumentare incredibilmente perché il paziente crede
di aver trovato un magico rimedio che gli permetta di mangiare cosa
desidera senza rischiare di ingrassare.