Oggi la terapia elettroconvulsiva viene utilizzata molto raramente e soprattutto nei casi di depressioni psicotiche con ideazioni suicide resistenti al trattamento. Generalmente viene effettuata in 6/7 trattamenti che si svolgono nel giro di qualche settimana. Gli effetti collaterali sono legati all’anestesia generale e alla memoria a breve termine, questi ultimi verrebbero ridotti se gli elettrodi venissero applicati soltanto all’emisfero non dominante (l’efficacia in questo caso è però minore).
L’efficacia della terapia elettroconvulsiva è data dal riassetto recettoriale che si crea, il passaggio della corrente produce, infatti, una crisi convulsiva terapeutica.