Differenze tra gli antipsicotici classici e gli antipsicotici atipici
Autore: Dr. Fabio Piccini, medico e psicoterpeuta junghiano (AIPA),
(piccini@anoressia-bulimia.it)
Dr.ssa Agnese Sacchetta, psicologa clinica
Versione iniziale: 25 feb 2004.
Ultimo aggiornamento: 25 feb 2004.
Domanda:
Mio figlio ha una diagnosi di schizofrenia. Che differenza c’è tra gli antipsicotici classici e quelli atipici?
Risposta:
Gli antipsicotici classici sono poco costosi, sono molto efficaci sui sintomi positivi (deliri, allucinazioni e disturbi formali del pensiero), ma inutili su quelli negativi (appiattimento affettivo, rallentamento psico-motorio, ecc.), spesso necessitano inoltre di un’associazione con gli anticolinergici per bloccare gli effetti collaterali extrapiramidali. Sono disponibili in forma deposito (per via intramuscolare, a lento assorbimento).
Gli antipsicotici atipici sono costosi, agiscono sia sui sintomi positivi che su quelli negativi, causano minori effetti collaterali e non danno effetti extrapiramidali. Non sono disponibili in forma deposito.
Fonti, referenze
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