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Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta Junghiano è responsabile del servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la casa di cura "Malatesta Novello" di Cesena. Lavora privatamente a Rimini e a Chiavari. E-mail:
Domanda:
Se comincio a prendere degli psicofarmaci, sarò poi costretto a prenderli per tutta la vita?
Risposta:
Il problema della dipendenza fisica da farmaci, il fatto cioè di essere costretti a continuare ad assumere un certo farmaco per non dover soffrire di una sindrome da astinenza in caso di sua interruzione è qualcosa che riguarda fondamentalmente i farmaci ansiolitici ed i sonniferi (intendiamo con questo termine le cosiddette benzodiazepine, tipo: Tavor, Valium, En, Noan, Lexotan, etc.)
Una sindrome da astinenza che consiste, in questo caso, in un temporaneo aumento della sintomatologia ansiosa.
E’ stato infatti dimostrato che una sindrome da astinenza fisiologica è riscontrabile all’incirca nel 45ýei soggetti che abbiano assunto benzodiazepine stabilmente e per lungo tempo.
Il problema consiste nel fatto che volendo smettere di assumere questi farmaci senza patire una sindrome da astinenza, è necessario fare un periodo di svezzamento nel corso del quale bisogna assumere dosi progressivamente inferiori del farmaco. Lo svezzamento dovrebbe in teoria durare circa una setttimana per ogni mese di assunzione del farmaco (se si è assunto cioè del nitrazepam per 9 mesi, la durata del periodo di svezzamento dovrebbe essere di circa nove mesi.
Una volta completato questo periodo di svezzamento è possibile smettere di assumere il farmaco senza ulteriori preoccupazioni.
Tutti gli altri farmaci peraltro non danno questo tipo di problemi.
Se però parliamo dell’esistenza della dipendenza psicologica, ovvero dell’aspettativa psicologica che si ha rispetto agli effetti di un farmaco e che ci porta a continuare ad assumerlo allo scopo di riceverne sempre nuovi benefici, e a non interromperlo per la paura di perdere questi benefici, allora si tratta di un meccanismo molto più diffuso.
Un meccanismo questo, che riguarda anche tanti azioni della vita di tutti i giorni che nulla hanno a che fare con l’uso di farmaci psicotropi ma che si richiamano piuttosto ad un tipo di pensiero magico irrazionale che è tipico dei bambini (se faccio questo..allora succederà quello).
Per proteggersi dagli effetti fisici e psicologici della dipendenza da farmaci il metodo più sicuro consiste nell’avere sempre presente il fatto che una terapia farmacologica è solo un rimedio provvisorio finalizzato a fornire un sostegno di emergenza di fronte ad una fase particolrmente difficile del ciclo di vita e che inevitabilmente essa dovrà essere interrotta. Solo così sarà possibile resistere al fascino della seduzione da parte degli psicofarmaci.