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Allucinazioni e strategie di coping nella schizofrenia acuta.

Autore: Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta Junghiano è responsabile del servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la casa di cura "Malatesta Novello" di Cesena. Lavora privatamente a Rimini e a Chiavari. E-mail:

Versione iniziale: 10 mag 2003. Ultimo aggiornamento: 27 mag 2003.

Domanda: 

Come ci si deve comportare con un figlio che sente voci o vede cose che non ci sono?

Risposta:

Se vi trovate nel bel mezzo di un’emergenza domestica e dovete fronteggiare un vostro caro che si trova in uno stato delirante o di allucinazioni la prima e la più importante cosa da farsi è quella di non farsi prendere dal panico, ma cercare di rimanere calmi e razionali.

Evitate di mettervi ad urlare o di farvi trascinare in una lite ma cercate di ascoltare attentamente il vostro caro e poi cercate di agire in questo modo.

NON dite cose del tipo: “tu sei completamente pazzo” o “questa è una vera follia” o “hai bisogno di uno strizzacervelli”. E non cercate di convincerlo che sbaglia (finireste per aumentare la sua angoscia).

D’altra parte NON assecondatelo dicendo cose del tipo “hai ragione, è vero”, “lo vedo anche io” se non è quello che pensate realmente e lo dite solo per assecondarlo. Né fatevi gioco di lui o delle sue sensazioni, e non mimimizzatele. Non mettetevi a ridere ma non fatevi cogliere dall’ira o dalla rabbia.

INVECE, cercate di starlo ad ascoltare con atteggiamento comprensivo senza però nascondere la vostra difficoltà a comprendere un’esperienza cosìprofonda e personale. Tentate poi di mostrargli con cautela la differenza che c’è tra che egli dice di vedere, udire, sentire e la realtà oggettiva che si può toccare e percepire.

Siate empatici e pazienti e cercate di immedesimarvi per quanto possibile nella sua percezione delle cose, poi però cercate di cambiare l’argomento della conversazione, magari chiedendogli di aiutarvi a fare un lavoro domestico o un lavoretto in giardino, o in cucina, insomma una qualsiasi attività che lo costringa a concentrarsi su qualche cosa di diverso.

Suggeritegli infine di mettersi in contatto con il suo specialista (psichiatra, psicologo o assitente sociale di fiducia) e di fare due chiacchiere con lui e di chiedergli consiglio sul da farsi.

E, per finire, non angosciatevi, per ogni problema c’è una soluzione!

Ulteriori informazioni

Fonti, referenze

Attenzione: I documenti contenuti in questo sito Web sono solo a livello informativo. Il materiale non deve essere inteso come sostituto di una visita medica specialistica. Il materiale in questo sito web non può e non deve essere usato come base per una diagnosi o per scegliere un trattamento. Se trovi qualche cosa che potrebbe essere errata o inesatta scrivi a
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