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Lutto ed incapacità di ripresa dei rapporti sociali

Autore: Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta Junghiano è responsabile del servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la casa di cura "Malatesta Novello" di Cesena. Lavora privatamente a Rimini e a Chiavari. E-mail:

Versione iniziale: 10 mag 2003. Ultimo aggiornamento: 10 mag 2003.

Domanda: 

Mio fratello ha perso sua moglie un anno fa ma non è ancora in grado di riprendere rapporti ed interessi sociali, è normale questo? C’è qualcosa che si può fare per aiutarlo?

Risposta:

L’esito normale del lutto è per definizione la sua risoluzione.

La durata di tempo necessario perché questo avvenga è però difficile da stabilirsi a priori in quanto non è facile stabilire quando finisce il lutto. Una volta gli psichiatri ritenenvano che questo dovesse durare da qualche mese ad un anno, ma oggi si ritiene che talvolta il lutto possa anche durare molto più a lungo.

Oggi si ritiene infatti che molte persone possano uscire dal lutto in maniera diversa dal modo con cui ci si riprende per esempio da un incidente, o da una lunga malattia, raggiungendo un nuovo stato di equilibrio che può essere anche molto diverso da quello che l’individuo manifestava prima del lutto, ma ciò nonostante, è soddisfacente.

La psicoterapia di counselling od i farmaci possono essere efficaci se prescritti alle persone giuste e al momento giusto, ma il difficile è proprio stabilire quali sono i casi a rischio di sviluppare un lutto patologico per cui è necessaria una terapia.

Infatti, proporre una terapia di counselling ad un individuo che è in grado di cavarsela da solo nell’elaborazione del proprio lutto può essere deleterio, in quanto potrebbe minare la sua fiducia di potercela fare da solo ed incoraggiare una inutile dipendenza dal terapeuta che potrebbe portare ad una inutile regressione.

D’altra parte, una terapia di counselling, se prescritta all’individuo che non è in grado di cavarsela da solo, può essere l’intervento che fa la differenza tra una efficace risoluzione del lutto ed una lunga depressione reattiva.

Per tornare al suo caso, credo che la cosa migliore da farsi sia quella di sentire un parere esperto, consigliando a suo fratello di farsi vedere da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta per una valutazione della sua situazione attuale.

Ulteriori informazioni

Fonti, referenze

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