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Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta Junghiano è responsabile del servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la casa di cura "Malatesta Novello" di Cesena. Lavora privatamente a Rimini e a Chiavari. E-mail:
Domanda:
Il taccheggio, ovvero l’abitudine a rubare nei negozi, può essere causato da una malattia psichiatrica?
Risposta:
Alcuni studi clinici hanno sottolineato uno scenario ormai divenuto un classico in materia. Si tratta del personaggio di una giovane donna adulta, incensurata, che viene accusata di aver sottratto da un negozio qualcosa che sarebbe stata tranquillamente in grado di pagare e di cui in ogni caso non aveva alcun urgente bisogno.
All’esame psichico questo tipo di donna racconta di solito una storia di “depressione della casalinga” e riferisce di aver effettuato il furto senza accorgersene, come se si trovasse in una specie di stato alterato di coscienza. Talora sono evidenziabili sintomi depressivi ma è spesso difficile stabilire se fossero precedenti o conseguenti al fatto di essere stata colta in flagrante.
E’ sicuramente vero che in certe forme di depressione possono verificarsi degli stati di coscienza alterati nel corso dei quali possono verificarsi delle disattenzioni o delle dimenticanze, ma è anche vero che queste non possono essere sempre chiamate a giustificare questo tipo di comportamenti.
Nella nostra cultura purtroppo il problema dei piccoli furti nei negozi é una pratica molto diffusa che causa grossi danni ai commercianti e bisogna dire che, a onor del vero, la maggior parte dei soggetti che praticano questo tipo di attività sono dei giovani, mentalmente sani che praltro nella maggior parte dei casi non vengono scoperti.
E, tra questi, la percentuale di individui con veri problemi psichiatrici non pare superare il 5ýel totale.