Domanda:
La terapia dei disturbi alimentari può aiutare?Risposta:
Sfortunatamente esistono pazienti che non sembrano rispondere ad alcun trattamento e mostrano un andamento cronico del disturbo; in questi casi, recenti approcci terapeutici si sono dimostrati utili nelle situazioni di crisi e registrano una riduzione dell'indice di mortalità ed un aumento della qualità della vita. L'elemento che questi interventi hanno in comune è l'integrazione di differenti approcci terapeutici.
Le forme più lievi di disturbi alimentari vengono curate con diversi trattamenti che sembrano efficaci alla stessa maniera (terapia familiare, terapi cognitivo-comportamentale, terapia psicodinamica/ terapia interpersonale, terapia nutrizionale, terapia psico-farmacologica, gruppi di auto-aiuto, ecc.) ma, per le forme più gravi, è necessario adottare modelli terapeutici che considerino gli aspetti biologici, nutrizionali, psicologici, comportamentali e interpersonali del disturbo.
La terapia ospedaliera di molti casi gravi si basa su un teams multidisciplinare dioperatori composto da medici, nutrizionisti e psicologi formati nel trattamento dei disturbi alimentari. Questo tipo di intrevento terapeutico integrato è utile ad una grande gamma di tecniche terapeutiche che eliminano progressivamente tutti i fattori di mantenimento alimentari, caratteriologici e interpersonali della patologia. I pazienti cronici sono seguiti anche all'esterno dell'ospedale con programmi che si prefiggono di mantenere una condizione medica e psicologica stabile, per un discreto benessere. È importante sottolineare che nei casi medi o gravi di disturbi alimentari non esiste un singolo approccio che si sia dimostrato anche minimamente efficace come l'approccio integrato; persino la terapia farmacologica si è dimostrata meno efficace di quella psicoterapeutica perché anche in questo caso, è solo con un approccio integrato che si possono ottenere dei risultati soddisfacenti.