Pensieri disfunzionali

Autore: Dr. Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta junghiano (AIPA), responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la Casa di Cura ”Malatesta Novello” di Cesena (FC) e webmaster del sito www.anoressia-bulimia.it. E-mail:

Versione iniziale: 11 set 2002. Ultimo aggiornamento: 17 mar 2004.

Le persone che soffrono di disturbi dell'alimentazione hanno sicuramente una gamma di pensieri disfunzionali per quanto riguarda l'immagine del loro corpo: non sono in grado di valutare il loro peso e l'immagine del proprio corpo obiettivamente.

Per questo motivo passano molto del loro tempo cercando di assomigliare a quel corpo ideale che spesso esiste soltanto nella loro mente e che in realtà è difficilmente raggiungibile perché lontano dal loro peso fisiologico.

La motivazione inconscia che le spinge a valutare la loro autostima a seconda del controllo che riescono ad esercitare sul peso, deriva dal fatto che è più facile modificare il corpo che le caratteristiche del proprio carattere.

La caratteristica psicologica più importante delle persone che soffrono di disturbi alimentari, è che effettivamente non si piacciono ed il controllo del peso è soltanto uno strumento per piacersi di più; questo comportamento, che sembra così strano, è collegato alla scarsa autostima di queste persone.

Coloro che soffrono di disturbi alimentari credono di non valere nulla ( di più ) e cercano di apparirespeciali a tutti i costi, pensano anche di essere cattivi e cercano sempre di apparire buoni e comprensivi, pensano di essere senza controllo e quindi cercano di esercitare un alto controllo su tutto e tutti.

Pensano di essere brutti e grassi e devono cercare almeno di dimagrire per apparire carini, non hanno le mezze misure e si convincono che se devono fare qualcosa, o la fanno al meglio o rinunciano. Questi pensieri disfunzionali di cui queste persone sono assolutamente convinte, rappresentano in pratica tutto il comportamento sintomatico di chi soffre di disturbi alimentari. La terapia per i disordini alimentari dovrebbe progressivamente corrodere tutti i pregiudizi che sono i fattori predisponenti e di mantenimento della patologia dei pazienti.

Fonti, referenze