Sensazioni di colpa e vergogna nei disturbi alimentari

Autore: Gunborg Palme, psicologa e psicoterapeuta, insegnante e tutor in psicoterapia.

Versione iniziale: 05 lug 2002. Ultimo aggiornamento: 16 giu 2003.

Domanda:

 Dovrei sentirmi in colpa quando mangio in maniera sbagliata? Può esser fatto qualcosa per chi soffre di disturbi alimentari e prova sensazioni di colpa e vergogna?

Risposta:

Le persone con disturbi alimentari, particolarmente quelle che mangiano in maniera compulsiva, provano sempre sensazioni di colpa e vergogna perchè promettono di non ripetere ad esempio la compulsione, ma prima o poi ricadono nel circolo vizioso. L'ansia che il mangiare compulsivo crea è in un certo senso sana, perché indica che qualcosa nella vita di questa persona è andato storto e deve essere roparato, anche se il ripetersi di questa modalità patologica di accostarsi al cibo non è una soluzione poichè riduce l'ansia soltanto temporaneamente.

Le sensazioni di vergogna sono naturali, nessuno desidera essere visto quando si abbuffa o quando vomita, ma per vincere queste sensazioni di colpa e vergogna, è necessario che la persona capisca di essere malata e che non è ancora in possesso di quelle capacità mentali che le permetterebbero di sentire, pensare e comportarsi in modo normale. È importante non pensare di essere una persona cattiva, questo peggiora soltanto le sensazioni provate e non corrisponde a realtà.

Supponiamo che non siate in grado di parlare il francese ma che sia necessario che lo parliate, realizzereste che il motivo per cui non lo conoscete è che non lo avete mai imparato, ma sapete che studiandolo potreste apprenderlo gradualmente; non provereste alcuna vergogna in questo caso tuttavia, se viveste in un ambiente in cui gli altri si aspettassero da voi questo tipo di conoscenza, potreste provarla. Molte persone imparano a parlare il francese da bambini.

Per i disturbi alimentari è la stessa cosa: alcuni vengono aiutati dai loro genitori fin da piccoli a instaurare un sano rapporto con il cibo e così entreranno difficilmente da adulti nel tunnel dei disturbi alimentari; altri non hanno imparato ad aver questo tipo di rapporto con il cibo e dovranno passare parecchi anni perché riescano ad imparare questa semplice abilità che è in molti automatica.

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Fonti, referenze