Fattori che predispongono ai disturbi alimentari
Autore: Dr. Fabio Piccini, medico e psicoterapeuta junghiano (AIPA), responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia presso la Casa di Cura ”Malatesta Novello” di Cesena (FC) e webmaster del sito www.anoressia-bulimia.it. E-mail:
Versione iniziale: 11 set 2002.
Ultimo aggiornamento: 15 set 2004.
Numerose ricerche hanno dimostrato che non si può attribuire una sola causa all'insorgere dei disturbi del comportamento alimentare: si parla infatti di un processo a tre fasi caratterizzato dalla presenza di alcuni fattori di rischio che rendono più vulnerabili al disturbo. Quando queste persone si trovano a dover affrontare eventi particolarmente stressanti
della loro vita, c'è un'alta probabilità che sviluppino un disturbo
alimentare piuttosto che un disturbo psicologico, psicosomatico o un altro
tipo di patologia. Quando il disturbo è stabile tende a mantenersi tale a
causa dei circoli viziosi che si innescano nella mente del paziente.
Esistono diversi fattori che predispongono una persona a soffrire di un
disturbo alimentare, alcuni sono:
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Essere una donna, perché si sa che le donne sono più soggette alle
influenze della cultura della magrezza
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Avere un'età compresa tra i 15 e i 35 anni
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Soffrire di disturbi depressivi ed avere particolari tratti di personalità
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Essere in sovrappeso, perché molti disturbi alimentari insorgono in
persone che volendo dimagrire, iniziano una dieta
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Crescere in una famiglia in cui il peso e le forme del corpo sono
considerati valori importanti
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Essere state vittime di abuso sessuale nell'infanzia o nell'adolescenza.
L'abuso è frequente in coloro che soffrono di un disturbo alimentare.
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Essere cresciuti in una famiglia che non è riuscita a trasmettere una
sufficiente stima di sé, fiducia e la capacità di riconoscere ed elaborare
le proprie emozioni.
La presenza di due o più di questi fattori predispone allo sviluppo di un
disturbo del comportamento alimentare.
Maggiori informazioni sulle cause dei disturbi alimentari
Fattori predisponenti ai disturbi alimentari
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Fonti, referenze